martedì 17 dicembre 2013

Blue Jasmine (2013) di Woody Allen

Trailer del film


Bel dramma esistenziale che mostra il fallimento di una donna nel ricominciare. La protagonista del film è Jasmine, che si trasferisce dalla sorellastra dopo il divorzio e il successivo suicidio del marito, il quale, a causa di una condanna per reati fiscali, la lascia senza un soldo. Dopo il trasferimento, lei proverà a reinventarsi scontrandosi con le sue nevrosi, il suo passato e le sue aspirazioni fin troppo elevate. Questo film mostra come il cambiamento non sia possibile senza una motivazione reale e forte. Lei infatti proverà a crearsi una vita propria, ma finirà per ripercorrere le vie del suo passato, da lei sempre rimpianto, per tornare ad avere quello status sociale a cui si era abituata. La sua ricerca del cambiamento è quindi solo di facciata e ciò è in parte causato dal suo sguardo sempre perso negli anni precedenti, periodo che le farà visita per rovinarle i progetti futuri che aveva attuato. Oltre a ciò, sembra non aver superato le numerose debolezze che la contraddistinguevano, come il sopportare tradimenti ed affari poco leciti del marito solo per mantenere lo status quo, visto la sua scarsa fiducia nelle cose nuove. In parallelo viene mostrata anche la storia della sorella Ginger che è stata a sua volta rovinata dagli affari del marito di Jasmine, che le ha portato via molti soldi e le ha causato la rottura con il coniuge Augie. Al contrario di Jasmine, lei non ha mai avuto progetti grandiosi per se stessa, accontentandosi di ciò che le capitava con una certa dose di rassegnazione. Nonostante lo stile di vita più modesto sembra avere una vita più felice della sorella, anche se proverà a portare dei cambiamenti appena si presenta l'occasione. Il film ci mostra quindi una vicenda dove non ci sono molti vincitori, tranne il figlio di Jasmine, per via dei troppi legami con il passato che impediscono una vita piena nel presente. Alcuni di loro però sembrano essere stati impotenti di fronte alle difficoltà che gli si sono parate davanti. La regia è buona e, pur non brillando per uno stile visivo che rimane impresso, riesce a dare un buon ritmo alla vicenda. La fotografia è ben fatta, dando delle inquadrature curate e interessanti, oltre a proporre bei paesaggi. Il montaggio costruisce due linee narrative (passato e presente) alternate fra loro, inserendo, in maniera brusca, una scena passata ogni volta che è viene fuori un riferimento nel presente, lasciando che sia lo spettatore ad accorgersi della traslazione temporale. Questa forma, pur non essendo innovativa, funziona bene in questa pellicola e marca ancor più profondamente il riverbero delle situazioni accadute. Gli attori recitano molto bene, con una Cate Blanchett mostruosa che porta avanti da sola il film. Oltre a ciò c'è da notare una scrittura intelligente dei personaggi che, pur mostrando una certa stereotipazione, riescono ad avere un'identità credibile e ben definita. Anche i dialoghi sono curati e scandiscono bene il ritmo del racconto. In conclusione, questo è un'opera molto amara che ci ricorda come non sempre tutto vada secondo i piani, dato che il nostro futuro non dipende unicamente dai nostri sforzi e dalle nostre azioni, e che non basta proclamare la nostra voglia di cambiamento se siamo i primi a non crederci e a rimpiangere la realtà da cui ci stiamo allontanando. Tutto questo, unito ad un lavoro di scrittura di alto livello, insieme ad un bel comparto tecnico che risulta funzionale alla storia e non ha cali vistosi, ci consegna una pellicola ben fatta e che saprà far riflettere.

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