giovedì 26 dicembre 2013

Caro diario (1993) di Nanni Moretti


Trailer del film


Bel film di Moretti che si racconta con un po' di autocompiacimento, ma in maniera convincente. Il film è diviso in tre episodi isolati fra loro, che vanno a raccontare tre storie nelle quali Moretti descrive un po' il suo modo di essere. Nella prima lo vediamo andare in Vespa per i quartieri di Roma, studiandoli attentamente, e ci espone alcuni suoi pensieri sulla critica cinematografica e sui film. In questo primo atto vengono ben presentati i quartieri, facendoli vedere come se avessero un'anima e un'identità loro. Queste riprese sono molto interessanti e regalano dei begli scorci di Roma. I pareri critici del regista sui film, invece, dimostrano uno scarso gusto e una scarsa abilità nel giudicare una pellicola, anche se sono mostrati in sequenze divertenti e ben fatte. Si vede bene come ci sia un rimpianto e una certa nostalgia del cinema degli anni passati. Il secondo episodio vede Moretti girovagare con un suo amico per le isole Eolie alla ricerca di un posto tranquillo dove lavorare. Molto interessante è la figura dell'amico che serve a mostrare il forte potere attrattivo della televisione, che viene vista in maniera non del tutto positiva, anche se pure la decisione dell'amico di non vederla mai non viene totalmente apprezzata, soprattutto per il fatto che non sia convinto della sua scelta. Le isole vengono presentate in maniera originale ed ognuna di esse sembra rappresentare un microcosmo isolato, con i suoi problemi e le sue caratteristiche. L'ultimo atto racconta di una vicenda realmente accaduta a Moretti, il quale per risolvere un problema di prurito si fa visitare da molti medici, rischiando la salute per una cura non adeguata, fino a scoprire la sua vera malattia che sarà, infine, curata. Questa è la parte meglio riuscita, per via della bravura con cui viene mostrata la vicenda, che fa vedere come i medici non ascoltino a dovere i pazienti e non provino il dovuto interesse per le situazioni dei malati. Questo punto di vista è ovviamente frutto di tutto quello che ha dovuto sopportare il regista prima di essere curato. Tutto il film è ritmato molto bene, non presentando tempi morti e creando situazioni nel complesso interessanti. Grazie a quest'opera riusciamo ad avere un quadro più completo sulla persona di Moretti, anche se risulta un po' egocentrico e il racconto potrebbe non suscitare interesse a tutti. Ho notato inoltre un punto che accomuna i vari episodi: in tutti e tre sono presentate realtà molto isolate fra loro, infatti nel primo ci sono i quartieri che sembrano scollegati gli uni con gli altri, nel secondo ci sono le isole che, nella loro impossibilità di risultare culturalmente omogenee, non riescono a superare i propri limiti e risultano realtà estreme per alcuni aspetti, infine nel terzo racconto sono i medici ad essere isolati fra loro dato che non sembrano mai ricercare aiuti nei colleghi, pur non avendo intuito quale è il disturbo di Moretti. Questo potrebbe indicare come il regista veda la realtà odierna composta da microcosmi senza coesione fra loro e questo comporti chiusura mentale e problemi sociali. Nel complesso la regia è molto buona, dato che è ben ritmata, riesce a creare una messa in scena bella da vedere e riesce a suscitare interesse ed empatia con il protagonista. Pur non avendo un gran quantità di dialoghi, lasciando la narrazione alla voce fuori campo, e pur non avendo un'azione serrata il film non annoia mai, scorrendo invece piacevolmente fino alla fine grazie ad un buon montaggio e a delle scene surreali che danno colore alla vicenda. La fotografia è molto curata soprattutto nei primi due atti, dove vengono mostrati paesaggi interessanti, e nel complesso le inquadrature sono ben fatte. La colonna sonora è  molto piacevole e si associa bene all'atmosfera che viene creata dalle immagini. Gli attori sono nel complesso bravi e riescono a creare dei personaggi abbastanza interessanti grazie al buon lavoro di scrittura sia in quelli un po' sopra le righe, sia in quelli centrali. Nel complesso comunque non vengono approfonditi tantissimo, eccezion fatta per il protagonista, cosa che può essere in parte giustificata dal fatto che è il suo diario personale. Questo è quindi un film interessante e ben fatto che racconta la realtà vista da Moretti in maniera garbata e poetica, pur presentando un certo egocentrismo.

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