venerdì 6 dicembre 2013

Tulpa (2013) di Federico Zampaglione

Trailer del film


Mediocre horror che riprende le atmosfere degli anni passati senza però apportare alcuna innovazione. La protagonista del film è Lisa, una donna in carriera che di giorno svolge duramente il suo lavoro, mentre di notte va in un club di scambisti per fare sesso. La sua vita sarà sconvolta dal fatto che le persone con cui ha rapporti e con cui ha delle rivalità iniziano ad essere uccise una dopo l'altra. La trama ricorda vagamente quelle dei film di Argento, anche per il fatto di non lasciare alcun indizio allo spettatore su chi possa essere il killer (anche se si intuisce abbastanza bene). La storia segue un andamento molto lineare e, per gli spettatori più smaliziati, ha uno sviluppo molto prevedibile e canonico. Questo porta a prevedere più o meno ogni sviluppo spegnendo gradualmente l'interesse verso la vicenda. Le atmosfere create sono di qualità altalenante: di giorno si hanno infatti scene banali difficilmente sopportabili dove viene vista lei a lavoro o nelle sue faccende giornaliere, mentre di notte c'è una ricerca superiore in termini di qualità visiva e di situazioni. Le sequenze migliori sono indubbiamente gli omicidi, pur essendo poco efferati e sembrando un po' scopiazzati nello stile. Sarebbero senza dubbio risultati più efficaci 40 anni fa, ma al giorno d'oggi non riescono ad avere un impatto sufficiente, pur non essendo da buttare. Uno dei pregi maggiori del film è che tenta di unire l'horror con l'erotismo presente nella vicenda, anche se questo secondo aspetto non è approfondito sufficientemente (siamo pur sempre nel 2013 e non più negli anni 70) e viene dato un punto di vista negativo, un po' moralista, sulle attività della protagonista. La regia è mediocre, risultando molto piatta nelle scene diurne e non sempre riesce a conferire la giusta tensione a tutte le sequenze. Tutto procede fra alti (soprattutto la scena del sogno) e bassi (molti), attestandosi su un livello insufficiente per garantire una narrazione di qualità, anche se si risolleva un po' nel finale dove c'è una scelta di tempi interessante e delle inquadrature d'impatto. Purtroppo l'espediente per risolvere la questione è ridicolo e stona moltissimo col tono della pellicola, rovinando molto la bella atmosfera creata nelle sequenze finali. Il modo con cui viene risolto tutto è così assurdo e fuori contesto da far rimanere lo spettatore amareggiato e deluso, anche se per fortuna non c'è alcun cambio di rotta moralista verso i comportamenti di Lisa, che vengono mantenuti anche se vengono rappresentati negativamente. La fotografia è buona, dato che c'è un bel gioco di luci, sia nel club, che di notte sfruttando dei bei coni luminosi che danno vita a delle inquadrature interessanti. Di giorno si ha una ricerca visiva pressoché nulla rendendo queste sequenze scadenti. La colonna sonora non mi ha pienamente convinto è la giudico uno dei fattori principali che ha bloccato la creazione della giusta tensione in alcune scene. Spesso infatti ha dei toni non adeguati a ciò che accade su schermo, mentre in altre occasioni risulterà buona. I personaggi non sono molto approfonditi, eccezion fatta per la protagonista che ha un carattere molto interessante ed è nel complesso un buon personaggio femminile. In particolare il killer sembra preso direttamente da un film di Dario Argento o di Fulci senza raggiungerne minimamente la bellezza, ma concentrando su di sé del ridicolo nel finale. Gli attori danno delle prove mediocri, con alcuni che lasciano molto a desiderare. Il film mostra, fra un omicidio e l'altro, un ambiente lavorativo molto competitivo, dove non c'è alcuna morale e si è disposti a tutto pur di far carriera, ma questa è una cosa che viene messa in secondo piano nella vicenda. Gli effetti speciali delle parti violente sono ben fatti e, per una volta, non c'è timore nel mostrare mutilazioni e ferite gravi pur rimanendo su livelli scarsi se paragonati a quelli odierni. Purtroppo il film ha uno stile molto retrò e ricorda fin troppo i vecchi thriller a cui si ispira, ciò può non essere un male, anche se un po' di innovazione non avrebbe guastato. In definitiva, la pellicola intrattiene poco e crea una scarsa atmosfera, non eccellendo nel comparto tecnico e non raggiungendo nemmeno lontanamente la qualità artistica delle opere a cui si ispira in maniera un po' troppo marcata.

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