lunedì 30 dicembre 2013

Meatball Machine (2005) di Yūdai Yamaguchi e Jun'ichi Yamamoto


Trailer del film


Bel film splatter che punta molto sull'eccesso e riesce ad intrattenere bene fornendo un prodotto interessante. La storia narra di una razza sconosciuta di parassiti (forse alieni) che prende possesso del corpo degli esseri umani per poter vivere e nutrirsi. Un operaio, Yōji, e una ragazza, Sachiko, si troveranno, loro malgrado, a venire a contatto con queste creature con conseguenze funeste. La trama è sviluppata molto bene soprattutto nella prima parte, quando non tutta la vicenda è ancora nota e lo spettatore viene a conoscenza dei particolari insieme al protagonista. I parassiti sono resi molto bene e il fatto di mostrarli mentre manovrano i loro involucri umani, ricorda molto i piloti dei mecha dei cartoni giapponesi, anche se in questo caso la situazione è completamente diversa. Interessante è anche il fatto che si nutrano di emozioni negative e che scelgano le vittime fra le persone più infelici. Questo aspetto mostra come i parassiti sappiano sfruttare le sensazioni umane e ne riescano, infine, a comprendere il vero potere per poterlo sfruttare per i loro scopi. Essendo un film horror che punta sullo splatter più estremo, non mancheranno situazioni visivamente disturbanti per via dei convincenti effetti speciali e per l'efferatezza con cui vengono inferte le ferite. Questo è veramente un film bizzarro, con molti rimandi a Tetsuo e ad Alien, che per tutta la prima parte mette in scena maggiormente la ricerca dell'amore da parte di Yōji, il quale cercherà di conquistare Sachiko, senza concentrarsi troppo sui mostri. Verrà quindi lasciata aumentare la curiosità dello spettatore e sarà creato interesse per la sorte dei protagonisti. Unica pecca che ho notato è il forte aumento dei combattimenti nell'ultima parte, che stuccano un po' e potevano essere ridotti per lasciare più spazio alle atmosfere prettamente orrorifiche. La regia è comunque ben fatta e regala sequenze interessanti, alternando il punto di vista fra l'interno e l'esterno del corpo umano, così da mostrare il controllo del parassita e la perfetta unione fra uomo e macchina, che lo disumanizza e lo rende un mostro. Anche le sequenze di combattimento non sono orchestrate male, anche se non tutte risultano convincenti (soprattutto quella finale), dato che dai giapponesi ci aspettiamo solo il meglio da questo punto di vista. La fotografia è molto curata e convincente, dato che fornisce un'atmosfera adeguata alla varie situazioni, con colori caldi durante i combattimenti e freddi durante i momenti con più tensione. Gli effetti speciali sono fatti molto bene e, pur risultando molto esagerati, non risultano comici, vista la tragicità del racconto. I pochi interpreti principali danno delle buone prove attoriali, riuscendo a creare dei personaggi interessanti e di spessore. L'empatia maggiore sarà verso i due protagonisti, i quali riusciranno a far provare interesse verso la loro relazione e il loro destino. Questa è una pellicola molto interessante, che sceglie uno stile non adatto a tutti i palati, ma riesce a portarlo avanti senza gravi sbavature e consegna così un prodotto convincente, che saprà coinvolgere e intrattenere bene, grazie ad un comparto tecnico di buona qualità che riesce a confezionare molto bene l'opera.

Nessun commento:

Posta un commento