domenica 8 dicembre 2013

Darkness (2002) di Jaume Balaguerò

Trailer del film



Bell'horror che crea una storia intrigante e che riesce a portarla in fondo senza cadute di stile. La storia è quella di una famiglia che va ad abitare nella casa d'infanzia del padre. Una volta trasferitasi, il padre tornerà ad avere attacchi d'ira, come in passato ed accadranno fenomeni strani all'interno della casa. Nonostante la premessa, non siamo di fronte al classico film sulla casa infestata. La trama tenterà di svilupparsi in maniera simile ma innovativa, scegliendo delle strade narrative azzeccate. Una cosa che rende la pellicola molto interessante è la buona creazione di tensione lungo parecchie scene, sia durante gli eventi più estremi, sia durante la vita normale della famiglia. Molto interessante e azzeccata è la figura del padre che sembrerà sul punto di scoppiare da un momento all'altro, canalizzando così l'attenzione del pubblico. Viene subito chiarito che in quell'abitazione è successo qualcosa 40 anni prima e verranno disseminati alcuni indizi lungo la storia, i quali andranno a combaciare nel bel finale, che ha il coraggio di seguire la via più sensata, senza dover per forza accontentare tutto il pubblico. Il film gioca molto con le luci ed infatti la fotografia è molto curata e ben fatta, creando delle inquadrature molto ispirate. La regia riesce bene a creare tensione, anche se sono presenti sporadici cali di ritmo ed atmosfera. Il montaggio è una delle componenti fondamentali per la buona riuscita delle scene, dato che soprattutto nei momenti critici, riesce essere d'impatto pur rendendo comprensibile ciò che accade su schermo. Anche gli attori sono in parte e riescono a dare delle buone performance, anche se il padre è quello che rimane più impresso per via dei suoi sbalzi di umore. C'è da segnalare anche la buona prova di Giancarlo Giannini che riesce a dare un buon spessore al suo personaggio. Purtroppo l'opera si porta dietro alcuni cliché tipici di questo genere di film, fra i quali è possibile notare la figlia maggiore che non è felice della nuova casa, il figlio piccolo che entra per primo in contatto con le presenze. In conclusione, ci troviamo di fronte ad un discreto prodotto, che viene orchestrato bene e, pur non raggiungendo i livelli di altri film del regista (come ad esempio Bed Time o [REC]), riesce ad emozionare e a far passare dei momenti con molta tensione.

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