Trailer del film |
Mediocre buddy movie, che riesce riproporre in maniera discreta meccaniche abusate, eliminando inutili buonismi e non risparmiando qualche frecciata, un po' qualunquista, ai militari statunitensi. La trama vede come protagonisti un agente della DEA e un ex-membro della marina, che compiono una rapina in una banca per incastrare un boss della droga. Purtroppo per loro il malloppo avrà dei proprietari insospettabili e ciò li porterà a vedersela con dei narcotrafficanti e con delle agenzie governative. Tutta la storia è strutturata abbastanza bene, anche se alcuni punti potevano essere resi in maniera più credibile e meno forzata. I punti di forza della linea narrativa sono la mancanza di alcuni cliché che avrebbero dato un eccessivo senso di déjà vu e la scelta di complicare la storia fino ad un livello accettabile, senza eccedere. La regia è buona, forse un po' tamarra, ma ha il merito di rendere tutte le sequenze comprensibili e mai confusionarie. La fotografia sfrutta molto i colori del Messico e degli Stati Uniti meridionali, anche se si rende complice di alcune inquadrature bruttine. Il montaggio è buono e riesce, insieme alla regia, a tenere un buon ritmo dall'inizio alla fine della pellicola. Alcune scelte purtroppo minano il comparto tecnico e fra queste è possibile indicare alcuni rallenty di troppo e uno stile registico pulito ma un po' anonimo. I protagonisti sono scritti decentemente e hanno una personalità ben caratterizzata (anche se ricorda personaggi più illustri), mentre i cattivi sono troppo stereotipati e sembrano delle macchiette. Gli attori danno una prova buona, anche se Wahlberg e Washington sono un po' troppo carichi e sopra le righe. Il film non manca anche di portare avanti alcune critiche alle società governative americane che vengono viste più interessati all'immagine, più che alla legalità, oltre ad essere rappresentate come bacino di cellule illegali. Viene anche posta una critica (più superficiale) alla condizione di odio in cui vivono i messicani che tentano di varcare il confine. Purtroppo queste critiche sono molto qualunquiste e in alcuni punti vengono trattate con eccessiva leggerezza tematiche serie, come la tortura, banalizzandole un po' troppo. Ciò fa scadere in parte il lavoro di scrittura fatto. Un altro problema del film, che gli impedisce di raggiungere un livello buono, è la totale implausibilità di alcune sequenze (ingresso nella base, conflitto finale) dove risulta difficile credere che due soli uomini possano fare determinate cose così facilmente. Nel complesso rimane una pellicola senza guizzi, facilmente dimenticabile, con alcune sequenze ben fatte e che ha alcuni momenti divertenti, pur prendendosi un po' troppo sul serio e sfoggiando un troppa tamarraggine.
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