Trailer del film |
Grande opera di Cronenberg che pone le basi per tutta la sua poetica futura. Tutta la storia parte da un esperimento fatto da uno scienziato per far comandare la mente umana dal puro istinto, credendo che sia la forma migliore per vivere. L'esperimento gli sfuggirà di mano e il morbo si diffonderà all'interno di un complesso residenziale su un'isola. Il protagonista sarà il dottore del complesso, che dovrà fronteggiare la diffusione del parassita fra i condomini. La storia è interessante ed è sviluppata molto bene, nonostante la scarsezza di mezzi. In quest'opera il terrore più grande deriva dalla perdita di raziocinio, che non porta ad assumere comportamenti esclusivamente violenti, ma porta soprattutto una ricerca esasperata del piacere fisico. La paura che più traspare è la consapevolezza che dietro ogni persona può nascondersi un'individuo senza controllo. Ho notato anche dei richiami alle malattie sessuali (soprattutto AIDS) nella diffusione del morbo, dato che viene trasmesso attraverso lo scambio di fluidi corporei e col sesso. Dal punto di vista tecnico è possibile notare il talento di Croneneberg, con una regia misurata e di ottimo livello, con rari cali (lievemente inferiore rispetto ai suoi lavori successivi). Ad esempio ho trovato inutile una soggettiva durante la discesa di una scalinata e ho trovato un po' confuso il tamponamento nel parcheggio sotterraneo. La messa in scena e gli effetti splatter risentono un po' del basso budget, ma riescono comunque a non risultare mai sciatti o mal fatti. La fotografia è raramente scura e ciò porta ad avere scene horror con un'ampia luminosità. Nonostante ciò tutto risulta efficace e dà un tono stilistica originale al film. Secondo me è possibile notare anche una critica alla scienza se portata avanti in maniera non etica, cosa che verrà ripresa in più opere del regista. Pure in questa pellicola sono presenti mutazioni della carne che porteranno alla creazione di una nuova specie antropomorfa e darà l'occasione di mostrare scene notevoli. Un horror, quindi, di alto livello che non raggiunge il titolo di capolavoro, ma permette di vedere il principio della poetica di uno dei registi migliori in circolazione.
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