sabato 9 novembre 2013

Machete Kills (2013) di Robert Rodriguez

Trailer del film



Bel film di intrattenimento che quasi raggiunge la bellezza del primo. Gli elementi che hanno reso Machete un cult ci sono tutti: violenza esagerata e comica, effetti speciali fatti male, comicità, personaggi sopra le righe, critica sociale (anche se in maniera minore rispetto al primo) ecc... La differenza è che in questo capitolo tutto è ancora più eccessivo e fracassone. La trama comincia con Machete che viene incaricato di uccidere un messicano, per poi trovarsi invischiato in un complotto mondiale che mira alla purificazione del pianeta. Sono presenti innumerevoli colpi di scena che divertiranno moltissimo, dato che alcuni sono così inverosimili da essere irresistibilmente comici. La regia è volutamente trascurata con stacchi di montaggio fatti male, così da rimanere coerente con il tono della pellicola. Si nota la mancanza di alcune scene con un impatto visivo più marcato, cosa che nel primo era presente (ad esempio la crocifissione), ma si rimane su buoni livelli. Nella fotografia invece predominano i colori giallo e arancione, così da creare un atmosfera messicana al 100%. C'è da notare come il tono della fotografia cambi a seconda delle situazioni dato che, ad esempio, durante il concorso di bellezza risulta essere molto patinata, mentre nel deserto avrà un tono molto più realistico. Ogni personaggio del film rimarrà impresso nella memoria grazie alla bella caratterizzazione e grazie alle situazioni in cui si verrà a trovare ognuno di essi, anche se il migliore risulterà essere ovviamente Machete, che non mancherà di dire frasi che faranno morire dalle risate. La cosa che rende questo film una grande opera di intrattenimento è il fatto che giochi con tutti gli stereotipi dei film d'azione, modificandoli con maestria a proprio piacimento per renderli ridicoli e creare scene fatte così male o così inverosimili da essere comiche. Non mancherà anche in questo episodio una critica sociale al razzismo verso i messicani da parte di alcuni americani o la critica alla grande diffusione delle armi. Viene presa di mira anche la finta aura buonista di cui si circondano i venditori di armamenti, come fa intuire Mel Gibson quando dice che vendere armi a dei mostri (umani), non fa di lui un mostro. La critica non sarà al livello del primo, però rimane su livelli accettabili. Questo è un film di intrattenimento di qualità e merita di essere visto per il divertimento che crea e per via della cura con cui sono riusciti a far sembrare trash e far diventare cult ogni singola scena (che non citerò per non rovinare la sorpresa), riuscendo nella difficile impresa di non fare una copia del primo, ma rinnovandosi bene (cosa non facile).

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