domenica 24 novembre 2013

La passione di Cristo (2004) di Mel Gibson


Trailer del film


Scadente film sulla passione di Gesù troppo carico di retorica e pomposità. La storia che viene rappresentata nella pellicola è la via crucis. Vengono qui ripresi in maniera storicamente precisa le varie fasi che hanno portato alla resurrezione del messia, senza apportare nessuna modifica. Questa è secondo me una scelta a doppio taglio perché, nonostante possa far piacere a chi ha letto il vangelo rivedere per filo e per segno la vicenda, mostra l'inutilità dell'opera dal punto di vista dell'analisi, dato che non apporta nulla di nuovo ad un genere che con L'ultima tentazione di Cristo era stato già sviscerato a dovere. Tutto ciò passerebbe in parte in secondo piano se ci fosse stato un comparto tecnico ottimo o una rappresentazione visivamente eccellente. Purtroppo così non è stato. La messa in scena e i costumi sono indubbiamente ben fatti e pure la fotografia ha dei momenti in cui è ispirata. I problemi principali sono il tono con cui è stata raccontata la storia e un livello tecnico mediocre. La regia è di scarso livello, sono presenti delle scene girate molto male, come la cattura di Gesù, dove la lotta è filmata in maniera molto confusionaria, non facendo capire nulla. Inoltre la scelta di riempire fino alla nausea il film di ralenti per dare pathos alle scene, l'ho trovata un vero e proprio suicidio artistico. Va bene dare più risalto ad alcuni momenti, ma in questo caso vengono rallentati anche gesti insignificanti. Ciò dimostra indubbiamente una scarsa capacità del regista, che non riesce ad emozionare senza l'utilizzo di questi trucchetti ruffiani. Senza rallentamenti la durata dell'opera sarebbe ridotta di molto! Inoltre sono presenti inesattezze nella vicenda che non trovano spiegazione (dove poggia la croce quando la ribaltano?? perché ribaltarla?). Il montaggio non è male e riesce ad essere convincente in alcune scene, mentre la colonna sonora sa di già sentito e non è niente di eccezionale. I personaggi sono sviluppati malissimo dato che, eccetto Gesù, nessuno ha un minimo di spessore, ma sono mostrati solo come spettatori del massacro con le loro faccette schifate o dispiaciute. Il diavolo è indubbiamente la figura peggio sfruttata visto che non combina nulla per tutto il film, tranne tormentare Giuda e assistere alla via crucis come spettatore. Anche dal punto di vista estetico, il maligno poteva essere più curato, al contrario dei demonietti che sono ben fatti. Gli attori non danno prove molto convincenti, dato che sono tutti un po' sopra le righe nelle espressioni e nei comportamenti. Alcune recitazioni sono veramente pessime (vedi la Bellucci) e fanno in modo che anche lo spettatore subisca una vera e propria tortura. Un'altra scelta che ho trovato molto stupida è quella di far parlare gli interpreti nelle lingue antiche: tutto ciò non ha alcun senso, secondo me, ed è solo un trucchetto per dare un'aura più intellettuale al film. Solitamente almeno una lingua è resa comprensibile al pubblico, sennò in tutti i film ambientati nel passato o nel futuro dovrebbero esserci le lingue originali. Per quanto riguarda il capitolo della violenza, c'è da dire che è fatta molto bene e con dei begli effetti speciali, solo che è talmente esagerata e ruffiana da stonare totalmente col contesto e con la vicenda raccontata. Ogni scena viene usata unicamente per dare spunti ai carcerieri per infierire sul corpo di Gesù, senza che questo abbia alcuna valenza ai fini del messaggio della storia. La ripetizione continua di queste sequenze fanno calare troppo il ritmo e fanno provare un forte senso di noia, invece di empatizzare col protagonista. Le difficoltà che quest'ultimo deve sopportare sono unicamente di tipo fisico/dolore, invece ne L'ultima tentazione di Cristo sono presentati dilemmi più filosofici ed esistenziali. L'altro quindi ha trovato una chiave di lettura molto più matura ed efficace, per comprendere il suo sacrificio. Ciò che rimane è un film di scarso valore che riesce a farsi ricordare solo per la violenza, invece che per il messaggio del messia, e non bastano alcune rapide scene della sua vita (scollegate da qualsiasi contesto) per risollevare un'opera dal livello tecnico mediocre ed una visione della vicenda molto superficiale e per nulla innovativa.

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